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L'università tra didattica “tradizionale” ed e-learning: alla “ricerca” di una normativa *
Maurizio Ricci, Professore ordinario di Diritto del Lavoro nell’Università di Foggia.
Analizzati il principio costituzionale di autonomia universitaria e la normativa sui doveri didattici dei docenti universitari, nel saggio si pongono in luce i ritardi nella regolamentazione della disciplina sull’attività didattica a distanza e si suggeriscono alcune soluzioni.
This essay discusses some of the challenges related to the implementation of distance learning. After analyzing the constitutional principle of university autonomy and the rules on the teaching duties of university professors, the paper highlights the delays in the regulation of distance teaching and suggests some solutions to face the new teaching needs.
Keywords: university autonomy - distant learning - educational activities - teaching in presence - university teachers - Covid 19
Articoli Correlati: autonomia universitaria - didattica a distanza - attività didattiche - didattica in presenza - docenti universitari - emergenza sanitaria Covid – 19
Sommario:
1. Alcune osservazioni sul principio di autonomia universitaria - 2. La disciplina della didattica nelle fonti normative primarie - 3. Segue: … e nelle fonti normative secondarie - 4. Conclusioni e problemi de iure condendo - NOTE
1. Alcune osservazioni sul principio di autonomia universitaria
1.1. Come è noto, il principio di autonomia universitaria è fissato dall’art. 33 della Costituzione, secondo cui “le istituzioni di alta cultura, università e accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato”. In tal modo, sono garantite, da un lato, un’ampia libertà nello svolgimento della didattica e della ricerca [1]; da un altro, l’autonomia delle istituzioni accademiche mediante specifici ordinamenti [2]. L’autonomia universitaria va declinata sia in negativo sia in positivo. Perciò, va intesa sia come limite all’invadenza del potere pubblico sia come potere di una comunità, quella universitaria, di autodeterminarsi e di svolgere liberamente le funzioni attribuite, per perseguire l’interesse pubblico nella ricerca scientifica e nell’insegnamento. Di conseguenza, la valutazione di metodi, programmi, attività e [continua ..]
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2. La disciplina della didattica nelle fonti normative primarie
2.1. A distanza di dieci anni dall’emanazione della Costituzione, il principio di autonomia è ribadito nella legge sullo stato giuridico ed economico dei professori universitari, in cui si è riaffermata, da un lato, la libertà di insegnamento e di ricerca scientifica; da un altro, solo l’obbligo in capo ai docenti di uniformarsi alle deliberazioni delle Facoltà in merito al coordinamento dei rispettivi programmi didattici [23] anche perché proprio il principio di autonomia non può che essere esercitato in “un sistema complesso e coordinato con una programmazione di ateneo e di dipartimento” [24]. 2.2. Dopo una prolungata stasi legislativa durata oltre vent’anni, il tema della didattica è ripreso, all’interno dei provvedimenti urgenti del 1980 [25], in due articoli, che tengono conto delle profonde modifiche introdotte nello stato giuridico della docenza universitaria. Nel primo, [continua ..]
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3. Segue: … e nelle fonti normative secondarie
3.1. Sul piano normativo, i “prodotti” del processo di Bologna sono rappresentati da fonti normative secondarie: due importanti decreti ministeriali del Miur [40]. Con essi, si è definito un duplice obbligo nell’approvare gli ordinamenti didattici dei corsi di laurea: da un lato, la specificazione degli obiettivi formativi in termini di risultati di apprendimento attesi; da un altro, l’individuazione degli sbocchi professionali secondo le attività economiche classificate dall’Istat. Tuttavia, pur sottolineandone l’indubbia rilevanza per l’avvio dell’autonomia didattica nel sistema universitario, in essi non vi è alcun riferimento alla didattica e-learning, ma solo un sintetico riferimento alle “abilità informatiche e telematiche”, in quanto “ritenute utili per l’inserimento nel mondo del lavoro”, insieme con altri parametri, presenti nell’articolo rubricato [continua ..]
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4. Conclusioni e problemi de iure condendo
4.1. Al termine dell’analisi sulle esigue fonti normative primarie circa gli obblighi didattici [46] in capo ai docenti universitari e la didattica a distanza, emergono alcune osservazioni finali. Innanzitutto, appare in tutta la sua evidenza la singolare contraddizione tra la realtà effettuale, data dalla progressiva, forte diffusione della didattica e-learning nel sistema universitario, specie internazionale, ma anche nazionale, e la realtà “ufficiale”, quella codificata dal legislatore. Sotto questo profilo, è superfluo sottolineare come tale tipologia di didattica abbia assunto un ruolo ancor più rilevante a seguito del fenomeno epidemiologico del covid-19, diventando quasi l’unico canale di docenza non solo nelle università [47], ma anche nell’intero sistema scolastico. Insegnare a distanza comporta anche un netto mutamento nel «modo di insegnare e [nel]l’articolazione [continua ..]
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NOTE