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Società a controllo pubblico e contratto di lavoro: la cassazione torna sulla nullità virtuale per alterazione della procedura concorsuale

Silvio Bologna, Ricercatore di Diritto del lavoro nell’Università di Palermo.

Il commento analizza la recente e consolidata giurisprudenza di legittimità in materia di rapporto di lavoro alle dipendenze delle società a controllo pubblico: secondo la Corte di Cassazione, che fa leva sui principi generali in tema di nullità contrattuale e di buon andamento e imparzialità dell’agere amministrativo, la nullità della procedura di reclutamento per violazione di norme imperative costituisce causa di nullità virtuale dei contratti di lavoro sottoscritti in esito ad essa, a prescindere dalla circostanza che i lavoratori abbiano dato causa al vizio o ne abbiano avuto consapevolezza. Tale orientamento è stato del resto formalizzato in progresso di tempo dal legislatore con il d.lgs. n. 175/2016 (Testo unico in materia di società a controllo pubblico).

The essay analyses the recent and consolidated jurisprudence of the Court of Cassation on the employment relationship for public controlled companies: in the view of the Court, in compliance with general principles on contracts voidness and impartiality and good performance of public administrations, the voidness of the recruitment proceedings for infringement of imperative rules, represents a cause of nullity of the contract of employment, even if the workers know or less the fault. Such an orientation has been formalised by the national legislator with Legislative decree no. 175/2016.

In tema di costituzione del rapporto di lavoro alle dipendenze di una società a controllo pubblico, la nullità della procedura di reclutamento per violazione di norme imperative costituisce causa di nullità virtuale dei contratti di lavoro sottoscritti in esito ad essa, indipendentemente dalla circostanza che i lavoratori abbiano dato causa al vizio o ne abbiano avuto consapevolezza. SVOLGIMENTO DEL PROCESSO – MOTIVI DELLA DECISIONE FATTI DI CAUSA L’Ama con nota del 26.10.2015, premesso di essere venuta a conoscenza delle gravi irregolarità commesse nella procedura relativa alla assunzione, contestò agli odierni ricorrenti che la loro posizione in graduatoria era avanzata solo a causa della alterazione del punteggio, accertata dalla sentenza del Tribunale penale di Roma, e che non si erano collocati in posizioni utili per essere assunti, in quanto avevano conseguito un punteggio inferiore alla soglia di [continua ..]

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Sommario:

1. Il fatto: municipalizzate, alterazione delle procedure concorsuali e nullità dei contratti di lavoro - 2. Il rapporto di lavoro alle dipendenze delle società a controllo pubblico: dall’anomia al modello pubblicistico - 3. La Cassazione pre-d.lgs. n. 175/2016: il modello pubblicistico per il tramite della nullità virtuale - 4. Società a controllo pubblico e assunzioni nel prisma dell’art. 97 Cost. - NOTE


1. Il fatto: municipalizzate, alterazione delle procedure concorsuali e nullità dei contratti di lavoro

Con la sentenza in epigrafe la Suprema Corte torna a pronunciarsi sulle conseguenze sul rapporto di lavoro alle dipendenze delle società a controllo pubblico, a seguito di nullità della procedura di assunzione: in particolare, la Cassazione ha confermato la sentenza di merito che aveva dichiarato nulli i contratti di lavoro dei ricorrenti con la società in house del comune di Roma preposta alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti, per difetto dell’utile collocazione in graduatoria degli stessi, all’esito di una procedura di reclutamento viziata dall’alterazione dei punteggi da parte della commissione giudicatrice. Tanto in primo grado quanto in appello la nullità dei contratti veniva motivata sulla base delle prove acquisite in sede di giudizio penale, da cui risultava accertata la violazione dei principi di terzietà, economicità ed imparzialità che presiedono alla costituzione dei rapporti di lavoro con le [continua ..]

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2. Il rapporto di lavoro alle dipendenze delle società a controllo pubblico: dall’anomia al modello pubblicistico

La vicenda in esame si inscrive in un contesto di forte incertezza normativa, frutto della stagione delle privatizzazioni a cavallo tra anni ’80 e ’90, in cui gli enti locali hanno devoluto a compagini societarie, detenendone in toto o in parte il capitale sociale, l’esecuzione di gran parte dei servizi pubblici essenziali di loro competenza [1]. La fiducia di ascendenza neoliberista negli automatismi del mercato non ha tuttavia portato dei benefici concreti al diritto pubblico dell’economia [2]: si sono infatti registrati incrementi dei costi di gestione con ingenti oneri per la finanza locale, procedure di mobilità del personale dagli enti locali alle nuove compagini sociali, ed assunzioni non sempre trasparenti in ragione degli strumenti privatistici per la costituzione dei rapporti di lavoro, in funzione elusiva della dotazione organica dell’amministrazione controllante e del principio costituzionale del concorso [continua ..]

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3. La Cassazione pre-d.lgs. n. 175/2016: il modello pubblicistico per il tramite della nullità virtuale

La vicenda in esame è soggetta ratione temporis al d.l. 25 giugno 2008, n. 112: poiché la società convenuta in giudizio è in house providing, nulla quaestio che sia soggetta a quanto previsto dall’art. 35 del d.lgs. 31 marzo 2001, n. 165 in materia di procedure di reclutamento. Come anticipato il problema che si pone, nel silenzio dell’allora dettato normativo, è l’individuazione della tecnica di tutela applicabile a presidio dell’interesse pubblico. Nel riprendere un indirizzo oramai consolidato [23] la Suprema Corte fa leva sui principi civilistici in materia di nullità di contratti ed obbligazioni: nel processo di formazione del contratto individuale di lavoro, il bando di gara e la graduatoria finale si configurano rispettivamente come proposta al pubblico ed atto di individuazione del futuro contraente [24], e quindi come atti presupposti di una sequenza procedimentale che porta alla formazione del [continua ..]

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4. Società a controllo pubblico e assunzioni nel prisma dell’art. 97 Cost.

La sentenza in commento è estremamente stringata in motivazione, in quanto torna su una questione per così dire pacifica: la nullità virtuale degli atti presupposti e “a cascata” del contratto di assunzione è stata largamente applicata tutte le volte che l’ente pubblico o la società a questo funzionalmente equiparata non abbiano rispettato le prescrizioni che presiedono al corretto svolgimento delle prove concorsuali e di reclutamento e/o alla formazione delle graduatorie, come nel caso di mancata osservanza delle quote di riserva ex lege in favore delle categorie protette [33]; ed ancora, quando i soggetti utilmente collocati in graduatoria per la supplenza non si siano presentati presso l’istituto scolastico per difetto di convocazione [34]. In chiave costituzionalmente orientata, nella decisione in commento riecheggia la giurisprudenza del Giudice delle leggi che già dal 1993 – quando venivano [continua ..]

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NOTE

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